Ti capita di svegliarti con il naso tappato e una sensazione di dolore che sembra venire dai denti superiori? Non è raro: spesso il disagio dentale arriva insieme al naso chiuso e alla sensazione di pressione sul volto. La scena è semplice e quotidiana: si piega la testa per allacciarsi le scarpe e quel fastidio dietro gli zigomi si intensifica, oppure il dolore si sente più forte quando ci si sdraia la sera. Per chi lavora in ufficio o guida nel traffico di città, è un disturbo che interrompe la routine e confonde: è un dente o è il raffreddore?
Il collegamento tra raffreddore e dolore al cavo orale non è scontato, ma spiega molte chiamate al pronto soccorso dentale. Un dettaglio che molti sottovalutano è la stretta relazione anatomica tra le cavità del volto e l’arcata superiore: quando la mucosa si gonfia, cambia la pressione interna e il risultato può essere un dolore riferito che appare proprio come un mal di denti.
Perché il raffreddore può causare mal di denti
Il meccanismo è semplice e noto a chi lavora con le vie respiratorie e la salute orale: il muco e l’infiammazione della mucosa nasale possono estendersi ai seni mascellari, le cavità d’aria posizionate sopra i denti dell’arcata superiore. Quando questi seni si congestionano, lo spazio interno diminuisce e la congestione aumenta la pressione, che si trasmette alle strutture vicine.

Le radici dei premolari e dei molari superiori sono vicinissime al pavimento dei seni mascellari; in molte persone sono separate solo da una sottile lamina ossea o pochi millimetri. Per questo motivo l’aumento di pressione nei seni si può manifestare come un disagio localizzato ai denti, anche se la causa originaria è infiammatoria e non odontoiatrica.
Le fibre nervose dell’area raccolgono stimoli sia dal seno sia dai denti; il cervello talvolta li interpreta come dolore odontoiatrico. Il risultato è un dolore diffuso sull’intera arcata superiore, che può peggiorare quando ci si sdraia o si piega in avanti, momenti in cui la pressione nei seni aumenta. Un fenomeno che in molti notano solo d’inverno, ma che può verificarsi in ogni stagione.
Il dolore da raffreddore è dunque un dolore di riflesso: nasce nei seni congestionati e viene percepito come dentale, senza essere scatenato dalla masticazione o da stimoli termici diretti.
Come distinguere il dolore riferito da un vero problema odontoiatrico
Capire l’origine del dolore è fondamentale per non ricorrere inutilmente al dentista o, al contrario, per non sottovalutare un problema che richiede cure. Il mal di denti causato dalla congestione tende a essere diffuso, interessa più elementi della stessa arcata e varia con l’intensità della congestione nasale.
Al contrario, il dolore odontoiatrico autentico è di solito localizzato: colpisce un dente o un’area ben definita, reagisce alla masticazione, al caldo, al freddo o agli zuccheri e spesso è pulsante. Se il fastidio aumenta di notte senza rapporto con la congestione, o se compare gonfiore gengivale, un cattivo sapore in bocca o una sensibilità prolungata, è più probabile che l’origine sia dentale e non sinusale.
Un altro criterio utile è la durata: il dolore legato al raffreddore segue l’andamento dei sintomi respiratori e tende a regredire con lo sgonfiarsi dei seni; il dolore odontoiatrico invece persiste e può peggiorare nel tempo. Le radici vicine al pavimento dei seni spiegano perché la sensazione può essere molto convincente, ma la storia clinica e l’esame rimangono il modo più affidabile per distinguere le cause.
Quando il sospetto è misto, una visita odontoiatrica con esame radiografico può chiarire se esiste un’infezione dentale o solo una sofferenza riferita. Un aspetto che sfugge a chi vive in città è che la percezione del dolore può essere influenzata dallo stress e dalla qualità del sonno, elementi da considerare nella valutazione complessiva.
Cosa fare: rimedi pratici e quando rivolgersi al dentista
Se il mal di denti appare insieme a naso chiuso e senso di pressione sul volto, l’obiettivo principale è ridurre la congestione e favorire il drenaggio dei seni. Interventi semplici e sicuri migliorano la situazione: lavaggi nasali con soluzione fisiologica, inalazioni di vapore tiepido e mantenere le mucose idratare sono misure di prima linea che aiutano a ridurre la pressione e il dolore riflesso.
Farmaci da banco come decongestionanti nasali per brevi periodi o analgesici possono dare sollievo, ma vanno usati con criterio e seguendo le indicazioni del proprio medico. L’impiego di antidolorifici aiuta a gestire il disagio, mentre se compaiono febbre elevata o gonfiori marcati è opportuno rivolgersi a un professionista.
Se il dolore persiste anche dopo la risoluzione del raffreddore, o se è localizzato e reagisce a caldo o freddo, è necessario prenotare una valutazione odontoiatrica. In molti casi un intervento precoce evita complicazioni come ascessi o l’intervento più invasivo. Un dettaglio che molti sottovalutano è la continuità del controllo: chi ha storie di sinusiti ricorrenti o lavori dentali recenti dovrebbe farsi seguire con regolarità.
Ridurre la congestione, curare l’idratazione delle mucose e favorire il drenaggio restano le strategie più efficaci per alleviare un dolore che nasce dai seni mascellari. Alla fine, la distinzione tra dolore riferito e dolore dentale guida la scelta dell’intervento: un sollievo che molti italiani riconoscono come semplice ma utile nella vita quotidiana.