Il primo impatto è sempre lo stesso: il profumo del caffè che si raffredda in cucina, la ciotola di mascarpone pronta sul tavolo e la scelta dei biscotti senza glutine. Non è una ricetta per specialisti, ma una questione pratica per chi vive con intolleranze o accoglie ospiti con esigenze alimentari diverse. In molte case italiane il tiramisù resta il dessert di fiducia per chiudere un pasto, e questa versione mantiene la struttura classica senza rinunciare alla consistenza cremosa che tutti cercano.
Ingredienti e preparazione: le scelte che contano
La lista degli ingredienti è breve ma richiede attenzione: tuorli, albumi (o uova pastorizzate se necessario), zucchero, mascarpone, savoiardi certificati senza glutine, caffè espresso e cacao amaro. La qualità del mascarpone e la certificazione «senza glutine» sui biscotti sono i due punti che determinano il successo del dolce. Ecco come procedere senza errori: preparate il caffè, dolcificatelo e fatelo raffreddare; separate i tuorli dagli albumi; montate i tuorli con lo zucchero fino a un composto chiaro e spumoso; montate a neve gli albumi con un pizzico di sale e incorporateli con delicatezza alla crema di mascarpone per non smontare il composto.
Un dettaglio che molti sottovalutano è la velocità con cui si inzuppano i savoiardi: devono assorbire il caffè senza disfarsi. In pratica, immergete i biscotti rapidamente e disponeteli su uno strato sottile di crema nella pirofila; alternate strati di savoiardi e crema fino a esaurire gli ingredienti, terminando con uno strato di crema. Spolverizzate con cacao amaro solo al momento di servire per preservare la trama della superficie.

Per chi cucina per bambini o donne in gravidanza, la scelta delle uova pastorizzate è consigliata. Se cercate un sapore più persistente, potete aggiungere un po’ di Marsala al caffè; per una consistenza più leggera, sostituite metà mascarpone con ricotta setacciata. Questi piccoli aggiustamenti cambiano l’equilibrio dei sapori senza intaccare la struttura della ricetta.
Conservazione, varianti e abbinamenti pratici
Il tiramisù senza glutine si conserva in frigorifero coperto con pellicola per un massimo di due giorni: oltre questo periodo la crema perde freschezza e la struttura si affloscia. La congelazione non è raccomandata perché altera la cremosità del mascarpone e la consistenza dei savoiardi. Un dettaglio che sfugge a chi vive in città è la temperatura del frigorifero: la parte centrale mantiene meglio la crema, mentre la porta può essere troppo soggetta a sbalzi termici.
Per le varianti: i Pavesini gluten free o altri biscotti senza glutine possono sostituire i savoiardi, ma cambiano l’assorbimento del caffè; la versione con panna montata e mascarpone rende la crema più soffice, mentre quella con anacardi o ricotta riduce il contenuto di grassi. Le monoporzioni in bicchiere sono una soluzione pratica per eventi o catering, con l’ulteriore vantaggio della porzionatura controllata.
Gli abbinamenti con il vino dipendono dall’intensità: un Vin Santo o un Marsala Superiore valorizzano la dolcezza, mentre un Moscato d’Asti o un Prosecco extra dry bilanciano il dessert con le bollicine. Per la decorazione, oltre al cacao amaro, potete usare scaglie di cioccolato fondente o una leggera granella di nocciole, messe all’ultimo momento per mantenere croccantezza. Nel corso dell’anno, questa versione senza glutine resta una scelta pratica: è riconoscibile, si adatta a diverse tavole e dimostra che la qualità degli ingredienti è il fattore decisivo per un buon tiramisù.