La porti in tavola e sparisce in un lampo: la torta salata greca spinaci e feta è già mito

Una teglia che profuma di erbe e formaggio esce dal forno: è la versione greca della torta salata che molti conoscono come spanakopita. Non è una ricetta esotica imprendibile, ma un piatto che funziona per un pranzo informale, per un aperitivo o per una cena leggera. In cucina si misura l’equilibrio tra la freschezza degli spinaci e la sapidità della feta, mentre la pasta fillo regala la croccantezza che contrasta la morbidezza del ripieno. Chi vive in città lo nota spesso: è il tipo di piatto che si ritrova nelle tavole condivise e nei pranzi al sacco, facile da trasportare e da consumare a temperatura ambiente.

Origine e caratteristiche

La torta salata di spinaci e feta nasce nella cucina greca come una preparazione popolare, spesso legata a stagioni in cui le erbette sono in abbondanza. La forma più comune è quella a strati di pasta fillo che racchiudono un ripieno di spinaci, feta e uova; tuttavia nelle varianti casalinghe si trovano anche versioni senza uova o aromatizzate con altre erbe. Il risultato è un contrasto netto: la friabilità esterna e la consistenza cremosa interna. Un dettaglio che molti sottovalutano è l’importanza di strizzare bene gli spinaci dopo la cottura: l’acqua residua compromette la tenuta del ripieno e la sfoglia rischia di ammollarsi.

Nel corso dell’anno la ricetta cambia faccia: in primavera si aggiungono erbe come l’aneto, in autunno si possono inserire porri o cipollotti per aumentare la dolcezza. Nelle cucine italiane la trovate spesso reinterpretata con formaggi locali, ma la logica resta la stessa: pochi ingredienti sapientemente bilanciati. Un fenomeno che in molti notano è la popolarità del piatto nei buffet e nei rinfreschi, dove la praticità di porzionamento la rende preferita rispetto alle torte tradizionali.

La porti in tavola e sparisce in un lampo: la torta salata greca spinaci e feta è già mito
 

Come prepararla passo dopo passo

La versione che segue è pratica e adatta a una pirofila da circa 24×30 cm. Per quattro-sei persone servono 8 fogli di pasta fillo, 500 g di spinaci, 2 uova, 200 g di feta, un porro e un mazzetto di aneto, oltre a olio d’oliva, sale e pepe. Scottate gli spinaci per 2-3 minuti con pochissima acqua, quindi strizzateli con decisione e tritateli grossolanamente: è il passaggio chiave per evitare un ripieno troppo umido. Un dettaglio che molti sottovalutano è la sequenza con cui si incorpora la feta sbriciolata e le uova: prima i sapori secchi, poi i leganti.

In una ciotola mescolate spinaci, porro tagliato a fettine sottili, aneto tritato, feta sbriciolata, sale, pepe e 2-3 cucchiai di olio. Amalgamate infine le uova: servono a legare. Spennellate la teglia con poco burro fuso o olio, disponete quattro fogli di fillo sovrapponendoli e spennellandoli uno a uno, stendete il ripieno e chiudete con gli altri fogli sempre spennellati. Con la punta di un coltello affilato segnate la superficie a quadrotti per facilitare il taglio dopo la cottura. Preriscaldate il forno a 210 °C, infornate per pochi minuti quindi abbassate a 175 °C e cuocete per 35-40 minuti finché la superficie è dorata. La torta può essere servita calda o a temperatura ambiente; il piatto è sostenibile anche come avanzato e mantiene sapore e consistenza se consumato entro un giorno. In termini nutrizionali questa porzione si aggira attorno alle 320 chilocalorie per porzione, indicazione utile per chi controlla l’apporto energetico.

Concludere la preparazione con una leggera spennellata d’olio a cottura ultimata mantiene la sfoglia lucida e fragrante. Nelle cucine italiane la spanakopita trova oggi spazio sia nelle cene veloci sia nelle tavolate condivise, dove il gesto di tagliare i quadrotti diventa un gesto conviviale e pratico.