La grande rassegna autunnale che riporta nel borgo migliaia di visitatori tra arte, folklore e cucina locale
È uno di quegli appuntamenti che accendono un paese intero, trasformando un centro storico in una trama di luci, profumi, voci e passi che si intrecciano. A Sant’Angelo dei Lombardi, la Sagra delle Sagre torna come ogni anno nel cuore dell’autunno, riportando nel borgo irpino migliaia di visitatori, produttori e appassionati. L’iniziativa, sostenuta dall’Amministrazione comunale e dalla Pro Loco “Alta Irpinia – Sant’Angelo dei Lombardi Aps”, diventa una sorta di ponte tra passato e presente, un luogo in cui i prodotti della terra incontrano l’identità di un territorio che vive di accoglienza, artigianato e memorie tramandate.
Camminare tra i vicoli del centro storico significa entrare in una dimensione che mescola lentezza e festa. Nei portali antichi, negli slarghi e nelle piccole piazze si aprono banchi, degustazioni, dimostrazioni e percorsi dedicati ai sapori locali, mentre gruppi folk, artisti di strada e musicisti riportano in superficie un patrimonio culturale che appartiene alla storia irpino-sannitica. È un evento che, negli anni, ha superato i confini provinciali fino a diventare una manifestazione interregionale capace di attrarre visitatori da Campania, Puglia, Basilicata, Molise e Calabria.

Tra sapori autentici e tradizioni popolari
La forza della Sagra delle Sagre sta nella varietà del suo percorso enogastronomico, una sorta di mappa del gusto che permette di assaggiare prodotti noti per genuinità e lavorazioni antiche. Tra i più attesi compaiono i provoloni podolici, il pecorino di Bagnoli, il celebre Carmasciano, le castagne e i tartufi, i prosciutti e gli insaccati lavorati nelle botteghe dell’entroterra, il miele, i taralli, i biscotti e il pane cotto a legna. A completare il quadro, ortaggi e olio della filiera corta, accompagnati da etichette selezionate provenienti dalle migliori enoteche della zona.
Le degustazioni si intrecciano con la dimensione popolare: canti, balli contadini e spettacoli itineranti creano un flusso continuo che lega le generazioni e anima ogni angolo del borgo. In questa edizione torna anche la presenza delle Pro Loco aderenti all’Unpli, mentre il treno storico del paesaggio Avellino-Rocchetta Sant’Antonio registra ancora una volta il tutto esaurito, segno dell’attenzione crescente verso il turismo lento e culturale.
A colpire è anche il grande afflusso dei camperisti, ormai presenza affezionata dell’evento. L’accoglienza riservata ai visitatori, la cura degli spazi e la sensazione di far parte di una comunità rendono la manifestazione una delle più attese dell’autunno irpino.
Un viaggio nell’arte e nella storia del borgo
Oltre ai sapori, la sagra diventa occasione per riscoprire i luoghi simbolo di Sant’Angelo dei Lombardi, grazie al percorso di visita organizzato in collaborazione con l’IISS “De Sanctis”. La Cattedrale con la Cripta, il Castello Longobardo e l’Abbazia del Goleto, definita da molti come “l’Assisi del Sud”, accolgono gruppi e visitatori accompagnati da guide e studenti del territorio.
Le attività culturali non mancano: laboratori del gusto, tavole rotonde e incontri dedicati allo sviluppo delle aree interne si intrecciano con un programma pensato per rafforzare il senso di appartenenza e contrastare la desertificazione dei piccoli centri. Il servizio navetta che collega la zona centrale all’Abbazia facilita un flusso continuo di partecipanti che, tra un assaggio e l’altro, scelgono di conoscere davvero il borgo e la sua storia.
Nel suo insieme, la Sagra delle Sagre si conferma una finestra aperta su un territorio che crede nella sua identità e che continua a raccontarsi attraverso le sue tradizioni, i suoi prodotti e la sua ospitalità.